Check-in Architecture. Press.

Cos'è, come si partecipa, i risultati della ricerca accompagnati da testi di artisti, architetti, designer, sociologi internazionali.

Checking in.
Il check-in è una soglia, reale o simbolica, oltre la quale il tempo e lo spazio possono essere differenti. È uno “spazio fragile” aperto alle forze dell’avvenire, una linea di confine oltre la quale lasciamo abitudini e relazioni per dare vita a un nuovo corso di esperienze. Il check-in è un luogo dove si intrecciano storie di noia, desiderio, e speranza, corpi, gesti e sguardi in attesa di un salto.
Ma il check-in è anche uno “spazio duro”, di controllo, di registrazione, una verifica di identità che si mettono in viaggio. Un check. In.
Franco La Cecla, parlando del viaggio dice che è ora di finirla con l’illusione che il mondo sia facile e accessibile. Viaggiare non è semplicemente spostarsi: “capire il proprio viaggio, il luogo, gli incontri, il clima, la cultura, la gente, implica una fatica non sempre premiata, ci obbliga ad accettare che il “disagio” sia una cifra della nostra disponibilità e apertura”.
Fare check-in presuppone sempre sporgere la propria identità verso qualcosa di inedito. Far diventare lo spostamento un viaggio non dipende solo dalla volontà, o da un progetto, ma dall’incontro (fortuito o ricercato) che crea uno scarto improvviso, una perdita di stabilità, un cambiamento di emozioni e abitudini di corpo e mente del viaggiatore.
Check-in Architecture parte da qui: 350 domande, 700 viaggiatori, 20 città europee e tre mesi di tempo per indagare: la complessa geografia delle metropoli; le reti di aggregazione e socialità che uniscono senza soluzione di continuità gli spazi fisici e quelli digitali; i luoghi di mobilità, di scambi attuali e potenziali e di urbanizzazione degli stili di vita. Una verifica del flusso aperto di pratiche quotidiane, delle interazioni tecniche e umane e di molteplici forme di riflessività.
Check-in Architecture sono 350 storie: mini-documentari, immagini topografiche e fotografiche, racconti scritti, tutti connessi a un denso sistema di media per cercare di andare oltre una visione austera, specialistica o turistica della città.
Check-in Architecture è uno strumento per produrre e mettere in comune spazi e immaginari nuovi, vedute inattese, imbarazzanti, spaesanti.
 
Il progetto.
Check-in Architetture è un progetto di ricerca partecipativa. Abbiamo invitato artisti, architetti, designer, sociologhi che studiano nelle università più prestigiose d'Europa a realizzare pezzi delle nostre città per produrre documentari di circa tre minuti.
Il progetto sfida una generazione che ha subito uno stravolgimento e sta contribuendo a stravolgere i media: media di spostamento (movimenti veloci e low cost) e media di espressione, archiviazione, consultazione (youtube). L'obiettivo è individuare nuovi modelli di mobilità e di consumo degli spazi, cosi come verificare la presenza di nuove personalità o nuove comunità generazionali che stanno ridisegnando le geografie degli immaginari.
Un team di curatori e ricercatori con la Direzione Creativa di Mario Flavio Benini e coordinato da Andrea Lissoni, Luca Molinari e Luca Martinazzoli seleziona temi e domande intorno a cui costruire i documentari. Una struttura di redattori e montatori svolge invece una funzione di supporto per la progettazione e produzione dei materiali, assistendo tutti i partecipanti.
Check-in Architecture è un piattaforma crossmediale. Nasce sulla rete dove dialoga con i partecipanti, vengono raccolti e organizzati i documentari con youtube e google map e viene scritto un blog dove sedimentare riflessioni. Ma è anche una pubblicazione free-press periodica, un pezzo del palisensto degli Urban Screen di Milano, una mostra che viene presentata durante Congresso Mondiale degli Architetti a Torino e durante la Biennale di Venezia e un libro in due volumi.

 
I numeri di Check-in Architecture: 1.500.000 contatti in Europa; 600 studenti e ricercatori in viaggio per l'Europa; 100 giornalisti coinvolti; 80 interviste ad artisti e architetti; 100 trendsetter coinvolti; 300 documentari ; 6 spazi internet (in collaborazione con Google); una redazione di 30 persone; 24 università europee partecipanti; 134 città raggiunta dai ricercatori; oltre 500.000 contatti internet; 100.484 accessi sul canale YouTube; 400.100 accessi agli altri canali internet; 50.000 flyer; un free-press in lingua italia e inglese (30.000 copie); 40.000 folder; 2.000 cartelle stampa; un. libro in due volumi (5000 copie)
Check-in Architecture Free press. Mission and method.
 
Theorical articles about interesting stuff realated to Check in Architecture. Reader A.
Mission around Europe and more. Reader B.
Libro catalogo in due volumi.
I due libri raccolgono l'esperienza sul campo di Check-in Architecture ma restituiscono al lettore anche una costellazione di riferimenti teorici cruciali per inquadrare l'esperienza di ricerca. L'apparato iconografico del libro è composto da materiale originale raccolto durante il lavoro di ricerca, vi sono inoltre le mappe disegnate da Canedicoda che rappresentano una sintesi del materiale analitico e concettuale rielaborato dal gruppo di ricerca.
Interventi di: Allen J. Scott, Brian Holmes, Matteo Pasquinelli, Kevin Kelly, Antonio Caputo, Mark Fisher, Simon Sellars, Julio Cortazar e Carol Dunlop, Philippe Parreno, Sam Jacob, Jesse Ball, Ed Soja.
 

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